La frutta secca: un concentrato di salute.

La frutta secca…

Mandorle, noci, pistacchi … moltissimi amano la frutta secca, ma non tutti sanno che in questi piccoli frutti tanto apprezzati per il loro sapore, sono nascoste molte virtù che li rendono  preziosi alleati per la nostra salute.

L’importanza della frutta nell’ alimentazione umana è ormai nota, e la frutta essiccata non è altro che una fonte concentrata dei nutrienti e componenti bioattivi presenti nella corrispondente frutta fresca, è quindi una fonte importante di vitamine e sali minerali, antiossidanti naturali e grassi insaturi, perciò utili per il nostro organismo.La disidratazione dei cibi permette infatti di concentrarne le sostanze nutritive, ottenendo, a parità di peso, un prodotto particolarmente ricco in nutrienti.

Quante volte vi sarà capitato di trovarla in tavola durante le feste, soprattutto quelle natalizie; oltre ad essere utilizzate anche per decorare la tavola, sono consumate volentieri e tante persone sono convinte che faccia ingrassare!
Sicuramente la frutta secca lipidica o frutta oleosa , sono alimenti ricchi di grassi, ma parliamo di grassi “buoni” come acidi grassi mono e polinsaturi con effetti positivi sull’organismo. In questa categoria di alimenti troviamo le nocciole, i pinoli, le arachidi, le mandorle, i pistacchi e le noci sono accomunati da un elevato potere energetico. Oltre a condividere la ricchezza in lipidi, questo tipo di frutta secca si caratterizza per un buon quantitativo proteico, vitaminico e minerale. Generalmente vista la sua proprietà energetica la frutta secca oleosa rappresenta un alimento fondamentale nella dieta di vegetariani e sportivi.

La ricerca scientifica, inoltre, ha svolto numerosi studi sul ruolo dei diversi tipi di frutta secca a guscio e frutta disidratata nella dieta. Grazie alla ricchezza in fibre e all’ottimo contenuto di acidi grassi mono e polinsaturi (presenti soprattutto nelle noci), esercita un’azione protettiva nei confronti delle cosiddette malattie del benessere (diabete, ipercolesterolemia, obesità). Diversi studi epidemiologici, per esempio, riportano che il consumo di frutta oleosa di 30gr due o più volte alla settimana è inversamente associato all’incidenza di malattia coronarica. Inoltre, si è visto che il consumo regolare di qualunque tipo di frutta secca diminuisce la concentrazione ematica di colesterolo totale ed LDL (“cattivo”) ed aumenta quella di colesterolo HDL (“buono”).

La frutta secca comunque deve essere consumata con buon senso, meglio, in sostituzione (mai in aggiunta) ad altre fonti lipidiche meno salutari (come i grassi animali).

In particolare consiglio di non mangiucchiare frutta secca al termine del pasto, come spesso accade, onde evitare di introdurre un eccesso di calorie e compromettere così il bilancio energetico giornaliero; consiglio invece si consumarlo lontano dai pasti principali magari come spuntino in abbinamento a frutta fresca (ad es. una mela e qualche mandorla od un kiwi o qualche noce). Questo tipo di spuntino energetico è il favorito dai miei pazienti che praticano sport, ma può anche essere consumato da chi segue un regime dietetico controllato in equilibrio con gli altri pasti della giornata. Un’altra alternativa è quello di consumarli a colazione. Perché no, per esempio un buon caffè con un frutto qualche mandorla o noce e qualche biscottino integrale potrebbe andare bene.

La frutta secca commercializzata con il proprio guscio non garantisce la qualità del prodotto, ma è più sana di quella tritata o sgusciata. Infatti quest’ultima categoria di alimenti, anche se confezionata in contenitori sigillati, richiede l’aggiunta di antiossidanti artificiali, necessari per evitare l’irrancidimento dei grassi e prolungare i tempi di conservazione.

 

Articolo realizzato da fonti bibliografiche.

Lascia un commento